Percorso "Storico"Intorno a Collagù



    Lunghezza:km 12.600

    Dislivello 403 m
    Quota min: 130 m
    Quota max: 358 m

    Percorso “Storico GORE”
    Corro,corro ,cammino ,oggi faccio il percorso “GORE”come ormai lo chiamiamo tutti in zona ,e sto con i miei pensieri ,oppure parlo del più e del meno con il compagno che fà il mio stesso percorso,guardo lo spettacolo che mi offre lo straordinario contesto in cui si snoda e mi accorgo di quanto poco in realtà conosco di quel che vedo .cosi mi nasce l’idea e la voglia di saperne un po’ di più,quando arrivo a casa voglio sapere cosa vedo con altri occhi che storia hanno certi luoghi, comincia cosi la breve ricerca che in un batti baleno mi riporta indietro nel tempo………

    Figura 1 Fiume Soligo
    Il Soligo è un fiume italiano delle provincia di Treviso in Veneto è alimentato dal canale artificiale detto”Tajada”,emissario dei due laghi di Revine Lago (lago di Lago e lago di S.Maria) che dopo l’abitato di Soller prende il nome di Soligo .Percorre la Valmareno in direzione ovest;presso Follina piega verso sud (quartier del Piave) e si getta infine nel Piave a sud est di Falzè di Piave.
    Tra gli affluenti spicca il Lierza,il torrente che muove la ruota del Molinetto della Croda di Refrontolo.le sue acque poco inquinate sono riserva di pesca.
    Ci accompagna per buona parte del percorso partendo da Parco Balbi e attraversando il ponte lo troviamo alla nostra sinistra costantemente ,superando il primo km,arriviamo ,alla frazione di Solighetto trovando il “Maglio di Pradella”.antico stabilimento ancora funzionante,dove avviene ,la lavorazione del ferro;è dotato d tre ruote ad acqua e, al suo interno si può avere testimonianza di come prima dell’industralizzazione,si forgiavano manualmente gli utensili agricoli.


    Figura 2 maglio Pradella

    Per pochi metri si procede su asfalto .non prima di aver gettato un occhiata alla superba Villa brandolini
    La Villa Brandolini - completamente restaurata nel 2009 - ospita la sede del Consorzio Tutela Prosecco Doc di Conegliano Valdobbiadene, l'Associazione Musicale "Toti Dal Monte" e il Museo "Toti Dal Monte".
    La villa riproduce lo stile tipico delle ville venete del XVIII secolo è ora di proprietà comunale ed è sede di prestigiose mostre d’arte, concerti e manifestazioni culturali.(km 1.850)

    Figura 3 Villa Brandolini

    Procediamo girando a sinistra per strada bianca fino a raggiungere in breve la strada principale, la attraversiamo in prossimità di una pizzeria e seguiamo la bella strada bianca che ci riporta di nuovo sull’ argine del Soligo, arriviamo al suggestivo ponte di legno che si slancia arditamente da una riva all’altra e ci permette finalmente di addentrarci in territorio collinare a noi caro.(km 3.)

    Figura 4/5 ponte sull'ansa e cartello segnaletico


    Figura 6 capitello S.Antonio

    Procedendo incontriamo il capitello di S. Antonio(km.5.560) teniamo la destra seguendo l’indicazione e andiamo ad affrontare la prima salita ,per altro non cosi impegnativa ,quella di bosco impero che dopo un po,’ offre uno scenario mozzafiato sulla valle sottostante e dopo alternanti tratti pianeggianti e salitosi ci porta in quota,giriamo a destra e dopo aver superato la strada per l’osservatorio(merita una deviazione)e i resti di una recente frana ,per altro già sistemata arriviamo finalmente al santuario di collagù,che merita una sosta per godere appieno del notevole panorama sulle colline del prosecco,e per leggere le numerose targhe recanti date e avvenimenti storici(km.7.oo)
    Si trova in un amena località immersa tra i vigneti,nascosto dalle colline che dominano la frazione a nord .Il toponimo starebbe per “Colle Acuto”.in riferimento alla cima aguzza del rilievo presso il quale sorge il complesso.Le origini del santuario si perdono nella storia ,costruito forse sui resti di un luogo di culto pagano,fu per secoli meta di pellegrinaggi e processioni solenni che giungevano per venerare la “Madonna Dei Dolori”.
    Tra il sette e l’Ottocento il luogo perse d’importanza e venne progressivamente abbandonato.
    Il santuario è stato rifondato negli anni trenta ,a seguito di un voto dalla famiglia Bottari De Castello.La chiesetta .di forme neoromaniche.fu consacrata nel 1932 e. nell’occasione,vi furono riposte le reliquie di Sant’Emilio

    Figura 7 Santuario di Collagù
    Ripartiamo in discesa per andare poi ad affrontare la breve ma intensa salita di col brià denominata nel versante opposto dai runners più esperti “Strappo all’inguine”chi la farà in senso opposto al nostro capirà il perchè…..si scende e si imbocca subito pure ben indicata la strada a sinistra che piano piano ci porterà a san Gallo passando prima per un interessante “cannone” anti grandine,improvvisamente si apre la valle di Soligo e Pieve siamo a San Gallo(km.9.600).
    La chiesa dedicata a San Gallo è rivolta verso ovest,con facciata a capanna in stile Romanico.Il portale è rettangolare,sovrastato da un bassorilievo con stemmi e affiancato da due “Monofore”.Internamente la chiesa .ad una navata conserva un affresco datato 7 Agosto 1442,rappresentante “Madonna in trono col Bambino e Santi”,di cui uno è San Gallo.Sul retro della chiesa si sviluppano gli annessi,alti due piani e con semplici aperture quadrangolari.Sul lato sud si erge il campanile ,con cella campanaria aperta da “Bifore”a sesto acuto.
    Figura 8 Eremo di San Gallo

    Il complesso dell'eremo visto da est
    La costruzione dell’eremo venne realizzata in luogo di una fortezza dei Da Camino e in seguito alla sua distruzione ,avvenuta nel 1378.
    Risale,secondo tradizione ,al 1430,ad opera di frate Egidio di Lombardia,che ne fece un luogo di eremitaggio,grazie alla posizione isolata.
    L’intitolazione della chiesa a San Gallo è probabilmente testimonianza dei rapporti che quest’area aveva con l’Europa del nord,essendo zona di transito per commercianti e pellegrini che scendevano in Italia .Nei secoli scorsi San Gallo era luogo di voti per assicurare il sonno ai bambini,qui infatti si portavano i bambini troppo irrequieti con la preghiera di calmarli;fa riferimento a questa credenza la nota poesia “San Gal sora la sòn “del noto poeta solighese Andrea Zanzotto.
    Nel 1753 al complesso fu aggiunto l’attuale campanile.

    Figura 9 segnavia percorso "GORE"
    Ripartiamo seguendo la strada (segnalata )lasciamo la chiesa a sinistra e percorriamo la stradina in discesa che ci porta in breve passando per l’acquedotto comunale,alla chiesa di Soligo


    Figura 10 Chiesa di Soligo


    Note storiche
    Nel 962 esiteva sul colle di Soligo un castello eretto a difesa contro le invasioni dei barbari. La cura d'anime risale probabilmente a quell'epoca. La chiesa fu in origine cappella della pieve di S. Maria di Soligo - non si sa quando è stata istituita la parrocchia. Nel 1200 c'era già una piccola chiesa che fu rifatta nel 1720 - quest'ultima, ampliata nel 1924-25 venne riconsacrata dal vescovo E. Beccegato il 23 ottobre 1926. Il campanile si ritiene fosse in origine una vecchia torre dei Caminesi presso l'entrata principale del castello.
    Esiste ancora il vecchio organo registrato nel catalogo originale come ultima opera di G. Callido.

    Figura 11 colline del  prosecco sopra Collagu
    Prendiamo il sentiero Romano a lato della Chiesa e ci riportiamo sulla strada asfaltata di Collagù ,giriamo a sinistra ed in poco tempo andiamo a ripercorrere il ponte sull’ansa del Soligo 8km.11.00circa)e a ritroso seguendo il percorso di andata in senso inverso ritorniamo al punto di partenza,avendo percorso quasi 13km e stavolta un pezzo di storia….

              Romano

    Bibliografia:wikipedia

    www.Tragol.it
    www.comunepievedisoligo.it

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